sabato 7 ottobre 2017

La dignità, la fiducia e la rassegnazione



Dopo aver visto la composizione delle liste ed essere sempre più convinto che queste sono le elezioni più fituse della storia della Sicilia, ho pensato per un istante che il meccanismo è sempre uguale, anzi peggiorato, al candidato che voti, oltre a non dare vincolo di mandato, non dai neanche un gradimento di collocazione politica.
Oggi voti un candidato del centrodestra e domani te lo ritrovi nel centrosinistra.
Non è piacevole pensare che stiamo dando una delega in bianco e addirittura con il placet di contraddirti nella tua preferenza politica.
Nella democrazia che tende alla perfezione non si concepisce il vincolo di mandato: la fiducia sta nell'uomo che si candida e nella sua capacità di effettuare scelte politiche quanto più possibile vicine alla propria sfera di interesse politico, sociale, culturale, intellettuale.......

A questo punto penso agli USA, quelli che si definiscono la patria della democrazia ( cu fu?) dove gli interessi di una determinata categoria di persone vengono curate da uno o più politici, le cosidette lobby: quella dei produttori di armi, dei petrolieri, delle aziende alimentari di grande diffusione, ....
Localmente da noi essendosi esaurita l'economia e sopravvivendo con le pensioni dei nonni e gli stipendi di quei fortunati che hanno il "posto", non penso che si potrebbe creare una lobby, di cosa si farebbe? dei genitori con i figli che emigrano? o la lobby degli ex agrumai?

Allora cosa chiediamo a coloro che si presentano?
Panem et circensis? Il posto al supermercato? La lampadina cambiata?

Penso che sia arrivata l'ora di finirla e di esigere da questi uomini:
1) ridare dignità alla Sicilia, che prima ancora di essere regione è stata Nazione e per giunta importante.
2) riconquistare la fiducia degli elettori, che esasperati guardano verso suicidi politici piuttosto che rivedere la farsa degli ultimi decenni;
3) debellare la rassegnazione di un popolo che ha perso dignità e fiducia: riaccendere la speranza, essere i primi a lottare ed uscire da questa palude mefitica che ci ammorba e ci intorpidisce.

Non ci vuole molto, conosco tanti politici, qualcuno all'altezza della situazione c'è, altri no, sta a noi scegliere in questa macedonia di personaggi quelli che valgono, quelli che la politica la conoscono e la sanno fare, chiediamo loro di riavere e di ridarci dignità, di meritarsi e di garantirsi la nostra fiducia e di non cedere più un centimetro alla rassegnazione, bensì instillarci la volontà di reagire e lavorare per il futuro nostro e di chi verrà dopo di noi.

Non andiamo a piatire nelle segreterie, entriamoci a testa alta e cerchiamo chi ben conosciamo e sa guardarci negli occhi e offrirgli l'opportunità di ben operare per noi.

Penso che non ci sia più servo di chi a priori si atteggia a servo.
Parliamogli, come si dice da noi "chi ita nda l'occhi".
Non disperdiamo e non disperdiamoci.


santodimauro
dottorziz
#cosedijaci








Nessun commento:

Posta un commento