mercoledì 16 ottobre 2019

Lo scippo dell'IACP: ennesimo insulto alla Città di Acireale



Quello che proponiamo sono progetti e idee concrete per fare in modo che la città ritorni ad essere quel luogo di aggregazione sociale, culturale, economica e commerciale che era qualche decennio fa. Quello che nei nostri cuori era e rimane ancora adesso “il salotto” della Provincia di Catania.
(dal programma del candidato Sindaco Stefano Alì)


Il salotto tanto caro al Sindaco Alì sta per essere spogliato del proprio Comprensorio e del relativo Ufficio dell' IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) che verranno incorporati in quello di Catania.
Dopo il Tribunale, 'INPS, l'esattoria, questa nuova mazzata rende ulteriormente il salotto periferia della Città Metropolitana di Catania.

Impoverire la Città e farla diventare sempre più periferia, sempre più ghetto, sempre più dormitorio di Catania, condurrà alla fine definitiva di Acireale e della sua orgogliosa storia.

La realizzazione della Stazione Cappuccini a cui questa Amministrazione sta puntando per rilanciare le proprie future fortune politiche, se non porremo freno a questa emorragia, non servirà per la mobilità, non servirà per portare turismo in una Città morta, servirà solo a fare scappare le persone da Acireale e spesso definitivamente.

La minoranza ha sottoscritto un documento, gradito anche alla maggioranza, che impegna l'Amministrazione.
Difendiamo Acireale, difendiamo il futuro dei nostri figli, difendiamo la nostra secolare dignità.

Alleghiamo di seguito quanto fattoci pervenire dal Consigliere Alessandro Coco.

santodimauro
dottorziz
cosedijaci

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Mozione a iniziativa del Consiglieri Alessandro Coco, Michele Di Re, Giuseppe Ferlito, Francesco D’Ambra, Orazio Fazzio, Luciano Scalia, Gaetano Di Mauro, Sabrina Renna, Giuseppe Vasta
“Mantenimento e salvaguardia della sede di Acireale dell’Istituto Autonomo Case Popolari”

Premesso:
- che in data 26 settembre c.a., con delibera di Giunta Regionale si è disposta la soppressione degli Istituti Autonomi Case Popolari siciliani e la creazione dell’ARCAS (Agenzia per la Casa e l’abitare sociale) con unica sede legale in Palermo e numero 9 sedi periferiche.
- che la riforma prevede la conferma di 9 dei 10 uffici locali con identiche funzioni e la sola soppressione della sede acese accorpata così come definito all’art. 3 alla sede di Catania.

Rilevato:
- che l’I.A.C.P. ha per scopo la costruzione di alloggi da destinare alle classi meno abbienti in tutti i comuni del proprio comprensorio nei quali se ne manifesti la necessità, in conformità alla vigente legislazione sulla edilizia residenziale pubblica.
- che l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale è nato con deliberazione n. 17 del 21/05/1924 del Consiglio Comunale di Acireale ed ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica come Ente morale in forza del Regio Decreto n. 1245 del 19/07/1924.
- che la legge n. 258 del 05/05/1976, all’art. 1, equipara l’Ente "ad ogni effetto agli Istituti provinciali", stabilendo al successivo art. 2 che è compito della Regione determinare l’ambito territoriale della competenza degli IACP non provinciali, sentito l’IACP provinciale e l’Amministrazione provinciale, tenuto conto dell’estensione dei comprensori e dei circondari ove esistono.
- che con Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici n. 1278 del 07/09/1977, l’Istituto venne escluso dall’incorporazione prevista per gli Istituti a carattere non provinciale.
- che l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale serve un comprensorio di 26 comuni della provincia di Catania: ACIREALE, ACIBONACCORSI, ACICASTELLO, ACICATENA, ACI S. ANTONIO, BRONTE, CALATABIANO, CASTIGLIONE DI SICILIA, FIUMEFREDDO, GIARRE, LINGUAGLOSSA, MALETTO, MANIACE, MASCALI, MILO, NICOLOSI, PEDARA, PIEDIMONTE ETNEO, RANDAZZO, RIPOSTO, S.ALFIO, S. VENERINA, TRECASTAGNI, VALVERDE, VIAGRANDE, ZAFFERANA ETNEA.
- che l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale gestisce attualmente 1374 immobili ad uso abitativo (di cui 450 nel comune di Acireale) e 414 immobili ad uso non abitativo.
Rilevato altresì:
- che come si evince dalla relazione della Commissione Regionale antimafia lo I.A.C.P. acese non risulta tra quelli con elevate o medie criticità determinate da infiltrazioni della criminalità organizzata, e nella considerazione del numero limitato di occupazioni abusive (343 in totale con 223 istanze di regolarizzazione già presentate come da normativa vigente)  lo I.A.C.P. di Acireale va certamente considerato tra gli I.A.C.P. siciliani più virtuosi.
- che per sua stessa caratteristica giuridica l’Ente si sostiene con forze economiche proprie derivanti principalmente dai canoni di locazione degli immobili di competenza.
- che l’I.A.C.P. di Acireale si trova in una situazione finanziaria e contabile positiva a differenza di diversi I.A.C.P. siciliani.
Considerato:
- che l’accorpamento della sede di Acireale a quella di Catania – in ossequio a un criterio del tutto formalistico di ripartizione per provincia – è in aperta contraddizione con il proposito di interagire con il territorio, ad esempio con i cosiddetti contratti di quartiere e si pone in antitesi con il carattere sociale dell’Ente.
- che il risparmio economico derivante dall’accorpamento, nella considerazione che le spese per personale e di gestione dei fini istituzionali non possono essere diminuite, sarebbe oltretutto irrisorio, anche in considerazione del fatto che la sede per gli uffici IACP è messa a disposizione dal comune di Acireale.
- che lo I.A.C.P. di Acireale servendo un totale di 26 comuni e dividendo la vasta provincia di Catania in due zone di competenza rappresenta un esempio positivo di razionalizzazione delle gestione, tanto da essere auspicabile come modello per le provincie di Messina e Palermo, dove gli I.A.C.P. si trovano a gestire territori troppo vasti e di conseguenza poco controllabili con conseguenze evidenti e negative.

Ritenuto:
- che pur essendo pienamente condivisibili le motivazioni che hanno indotto l’assessore competente e la giunta regionale a promuovere una riforma dell’ambito in questione – viste le numerose e cospicue criticità gestionali di molti di questi enti e i vari solleciti della Commissione Antimafia-, appare invece incomprensibile la logica centralizzatrice a cui tale riforma è improntata e il voler sopprimere ed accorpare un solo I.A.C.P. che può tra l’altro, essere considerato esempio positivo di gestione pubblica e certamente uno degli enti meglio rispondenti agli scopi sociali prefissi e meno sofferente per criticità altrove molto marcate.
Ritenuto in oltre:
- Che l’accorpamento dello I.A.C.P. priverebbe la Città e il suo comprensorio di un altro importante presidio amministrativo al servizio della collettività, presente da quasi 100 anni,  continuando quello che appare un vero processo di  desertificazione di servizi ai danni dei cittadini.

                                                                    IMPEGNA
la Giunta e il Consiglio Comunale
ad esperire tutte le azioni di sua competenza per sollecitare una modifica all’iter legislativo in corso a salvaguardia dello I.A.C.P. di Acireale.

Acireale 15/10/2019

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