sabato 28 dicembre 2019

La cultura sotto il campanile


Legger Dante è un dovere; rileggerlo è bisogno: sentirlo è presagio di grandezza.
(Niccolò Tommaseo)

La sera di Santo Stefano nella splendida cornice della Monumentale Basilica di San Sebastiano si è tenuta la seconda "Lectio Dantis" che verteva sul Terzo Canto del Purgatorio della Divina Commedia.
Presentata da Mariella Bonanno e con la lettura del giovane Gaetano Gigante, si sono succeduti allo scranno il dott. Fabio Grippaldi direttore del Museo della Basilica e studioso dell'Arte Sacra e presidente AMEI Sicilia, don Vittorio Rocca docente di Teologia Morale presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania e la professoressa Annamaria Zizza ordinario di Letteratura italiana e latina persso il Liceo Classico Gulli e Pennisi di Acireale.
L'accompagnamento musicale curato dalla Professoressa Simona Postiglione è stato realizzato all'oboe dal maestro Luca Albanese e all'organo dal maestro Angelo Valenti.

Fabio Grippaldi ha illustrato gli affreschi di Paolo Vasta nell'Abside della Basilica che rappresentano il martirio di San Sebastiano.
Don Vittorio Rocca  ha parlato della Misericordia Divina con riferimenti alla Divina Commedia e all'insegnamento della Chiesa.
Il III Canto del Purgatorio è stato commentato dalla Professoressa Zizza.

La Lectio Dantis ovvero Dante nelle Chiese di Acireale è diventato un appuntamento di elevata valenza culturale, i professori del Liceo Classico e il Vescovo hanno ben saputo dare il fiat ad un evento culturale ambientato nelle nostre Chiese che si contraddistingue per qualità e valore culturale.
Arti figurative, Musica e Letteratura vengono proposte con interesse e gradimento sempre in aumento.

santodimauro
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domenica 8 dicembre 2019

Il buongusto del Natale




Natale ritorna.
Ero curioso, volevo vedere cosa aveva sperimentato il neo Assessore Fabio Manciagli.
Non sono stato generoso con questa Amministrazione, pur stimando il Sindaco e buona parte degli Assessori.
Il Sindaco mi ha sempre dato fiducia che spero aver ben ricambiato e pertanto mi trovo nel ruolo complicato dell'avversario politico che collabora e che non vorrebbe elogiare e talvolta si trattiene dall'uscire dai gangheri.
Da quando c'è questa Amministrazione ho scritto poco proprio per non dare il dubbio di non essere condizionato o di essere condizionato a scrivere determinate cose.
Quindi sui social sono diventato inesistente come opinione e come tale deve essere quella odierna che mi sentivo di fare.
Fabio Manciagli ha fatto un gran bel lavoro. Mi complimento con gli Assessorati Turismo e Cultura, loro hanno lavorato sempre bene, però se c'è qualcuno che lavora al loro fianco, impegnandosi e dando fiducia, diventano una splendida macchina da guerra..
Ieri sera Acireale mi ha commosso, non vedevo la Città così affollata da tempo e la bella iniziativa della slitta a S.Sebastiano non ha annacquato la folla, bensì l'ha raddoppiata.
Il Presepe è un capolavoro di genio e dell'arte di sapere amministrare il denaro pubblico.
Con i soldi che si spendevano per noleggiare la Natività ogni anno (ciò che ho sempre contestato) sono stati comprati dei pupi dell'opera (pipi siciliani) e piazzati come pastori nella Natività.
Originale e intelligente trovata come pure le luci sui balconi della Loggia Giuratoria (palazzo di Città) e l'illuminazione per le vie centrali.
Con tanta buona volontà, buongusto e ottimizzazione delle risorse (sgavitannu) i possono fare cose intelligenti , di classe e gradevoli.
Menzione speciale al pupo che prepara la ricotta

La casa di Babbo Natale da quest'anno ha un nuovo interprete del San Nicola fatto diventare Lappone dal consumismo.
Mi hanno invitato e non potevo declinare l'invito alla mia ex squadra.
La location è carina (all'esterno) all'interno ha bisogno di più colore nella stanza del grande vecchio.
Emozionato ma consapevole che l'eternità non è di questo mondo, faccio un grande in bocca al lupo a Giovanna, Seby e ai ragazzi.

Venite al centro, è gradevole, c'è un bel mercatino e l'atmosfera natalizia è stata saputa creare.
Acireale, se vuole, le cose le sa fare bene, anzi benissimo.
Complimenti Fabio, Viviana, Saro, Annibale e Mariagrazia.

santodimauro
dottorziz
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venerdì 18 ottobre 2019

L'amara vicenna di lu stritcontrol


U sbagghiu fu fattu all'origini: quannu lu Cumandanti Mulinu s'affittau u stritcontrol, non pinsau ca Jaci non è Città normali ma è na maravigghia.
U stritcontrol ca s'affittau è pi unni c'è menza civiltà, no pi lu regnu dei Mau Mau ca testa di trunzu.
Beddi valenti i vigili ca avevunu di fari lu sirviziu parteru comu li Cruciati pi la Terrasanta, cu l'intenzioni di fare piazza pulita di l'automobilisti scavaddati Jacitani.
Nenti sapennu soccu ci avissi succidutu.
Calati versu Jaci, araggiunavunu di unni principiari e pi dirla alla marinara si ni jeru a mari granni: misiru manu da Via Salvatore Vigo ( pi vicchiareddi "a strada nova").
Appena arrivati a San Micheli, si calaru a visera e mungiutu u tasto "on", parteru verso la battaglia.
Svutannu l'angolo di dda strada longa e ritta, u stritcontrol fici un nitritu comu Furia Cavallo del West quannu si c'arizzava u pilu, subitu dopu cumniciau a macinari contravvenzioni a una ogni tri metri, pareva 'n flipper anticu quannu pigghiava u special, chiu avanti si jeva e chiu assai u stritcontrol ammugghiava punti.
A metà di Via Salvatore Vigo gia erunu arrivati a 400 contravinzioni, i vigili erunu troppu priati e pinsavunu ca cu ddi nummara ca stavunu facennu, l'Assissuri Di Prima minimu minimu si l'avissi purtatu a mangiari pisci a Trizza.
Però continuannu a scinniri, u strittcontrol arrivatu a quota 1012 cuminciau a fari u stissu sgrusciu di quannu si fa u pop corn. I Vigili si cuminciaru a preoccupari, ma ndo mentri svutaru a Stazioni Vecchia e ddoci frati miu do pop corn si passau a pentola a pressione quannu frisca, mancu n'autri vinti metri e u friscu paeva chiddu do trenu ca saluta a Sammastianu: u postu era giustu, u misi e u jornu erunu sbagghiati.
Arrivatu o Carminu si sinteva fetu di caliatu e a friscata ca non era chiu friscata, pareva na schigghia di liotru incazzatu niuru.
A Via Galatea pareva ca a cosa si stava abbissanu, a Via Roma tranquilla, u corsu Umbertu qualchi contravinzioni, ma na cucciata.
La fissaria fu ca, inveci d'aricugghirisi ritti ritti o Cumannu, svutaru a Via Fabio.
In Corso Sicilia cuminciau n'autra vota u friscu, si puteva suppurtri, ma appena svutaru nda dda Piazza Europa, Matri di Diu, lu fetu di plastica abbruciata e colpi di muschittaria ca non si ponu capiri.
Di cursa svutaru verso via Oreste Scionti e ddocu successi la valli, fumu, vampi, scattioli, colpi a cannuni pa festa, cascia infernali e girandole per poi culminare con una grande esplosione.
Illesi i vigili, un poco anniricati e soprattutto scantati.
Accussì v'imparate a noleggiare, pi sgavitari, u modello "Copenaghen"; no sapiti ca pi Jacitani non ci abbasta mancu u modello "Calcutta"?

Si ringrazia Acireale Social per l'immagine, ma tantu ci su 'nsignati: tutti ni iddi piscunu pi nutizi frischi e informazioni sicure.

Au, stamu buffuniannu.

santodimauro
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Il traffico di Addis Abeba...


mercoledì 16 ottobre 2019

Lo scippo dell'IACP: ennesimo insulto alla Città di Acireale



Quello che proponiamo sono progetti e idee concrete per fare in modo che la città ritorni ad essere quel luogo di aggregazione sociale, culturale, economica e commerciale che era qualche decennio fa. Quello che nei nostri cuori era e rimane ancora adesso “il salotto” della Provincia di Catania.
(dal programma del candidato Sindaco Stefano Alì)


Il salotto tanto caro al Sindaco Alì sta per essere spogliato del proprio Comprensorio e del relativo Ufficio dell' IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) che verranno incorporati in quello di Catania.
Dopo il Tribunale, 'INPS, l'esattoria, questa nuova mazzata rende ulteriormente il salotto periferia della Città Metropolitana di Catania.

Impoverire la Città e farla diventare sempre più periferia, sempre più ghetto, sempre più dormitorio di Catania, condurrà alla fine definitiva di Acireale e della sua orgogliosa storia.

La realizzazione della Stazione Cappuccini a cui questa Amministrazione sta puntando per rilanciare le proprie future fortune politiche, se non porremo freno a questa emorragia, non servirà per la mobilità, non servirà per portare turismo in una Città morta, servirà solo a fare scappare le persone da Acireale e spesso definitivamente.

La minoranza ha sottoscritto un documento, gradito anche alla maggioranza, che impegna l'Amministrazione.
Difendiamo Acireale, difendiamo il futuro dei nostri figli, difendiamo la nostra secolare dignità.

Alleghiamo di seguito quanto fattoci pervenire dal Consigliere Alessandro Coco.

santodimauro
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Mozione a iniziativa del Consiglieri Alessandro Coco, Michele Di Re, Giuseppe Ferlito, Francesco D’Ambra, Orazio Fazzio, Luciano Scalia, Gaetano Di Mauro, Sabrina Renna, Giuseppe Vasta
“Mantenimento e salvaguardia della sede di Acireale dell’Istituto Autonomo Case Popolari”

Premesso:
- che in data 26 settembre c.a., con delibera di Giunta Regionale si è disposta la soppressione degli Istituti Autonomi Case Popolari siciliani e la creazione dell’ARCAS (Agenzia per la Casa e l’abitare sociale) con unica sede legale in Palermo e numero 9 sedi periferiche.
- che la riforma prevede la conferma di 9 dei 10 uffici locali con identiche funzioni e la sola soppressione della sede acese accorpata così come definito all’art. 3 alla sede di Catania.

Rilevato:
- che l’I.A.C.P. ha per scopo la costruzione di alloggi da destinare alle classi meno abbienti in tutti i comuni del proprio comprensorio nei quali se ne manifesti la necessità, in conformità alla vigente legislazione sulla edilizia residenziale pubblica.
- che l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale è nato con deliberazione n. 17 del 21/05/1924 del Consiglio Comunale di Acireale ed ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica come Ente morale in forza del Regio Decreto n. 1245 del 19/07/1924.
- che la legge n. 258 del 05/05/1976, all’art. 1, equipara l’Ente "ad ogni effetto agli Istituti provinciali", stabilendo al successivo art. 2 che è compito della Regione determinare l’ambito territoriale della competenza degli IACP non provinciali, sentito l’IACP provinciale e l’Amministrazione provinciale, tenuto conto dell’estensione dei comprensori e dei circondari ove esistono.
- che con Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici n. 1278 del 07/09/1977, l’Istituto venne escluso dall’incorporazione prevista per gli Istituti a carattere non provinciale.
- che l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale serve un comprensorio di 26 comuni della provincia di Catania: ACIREALE, ACIBONACCORSI, ACICASTELLO, ACICATENA, ACI S. ANTONIO, BRONTE, CALATABIANO, CASTIGLIONE DI SICILIA, FIUMEFREDDO, GIARRE, LINGUAGLOSSA, MALETTO, MANIACE, MASCALI, MILO, NICOLOSI, PEDARA, PIEDIMONTE ETNEO, RANDAZZO, RIPOSTO, S.ALFIO, S. VENERINA, TRECASTAGNI, VALVERDE, VIAGRANDE, ZAFFERANA ETNEA.
- che l’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale gestisce attualmente 1374 immobili ad uso abitativo (di cui 450 nel comune di Acireale) e 414 immobili ad uso non abitativo.
Rilevato altresì:
- che come si evince dalla relazione della Commissione Regionale antimafia lo I.A.C.P. acese non risulta tra quelli con elevate o medie criticità determinate da infiltrazioni della criminalità organizzata, e nella considerazione del numero limitato di occupazioni abusive (343 in totale con 223 istanze di regolarizzazione già presentate come da normativa vigente)  lo I.A.C.P. di Acireale va certamente considerato tra gli I.A.C.P. siciliani più virtuosi.
- che per sua stessa caratteristica giuridica l’Ente si sostiene con forze economiche proprie derivanti principalmente dai canoni di locazione degli immobili di competenza.
- che l’I.A.C.P. di Acireale si trova in una situazione finanziaria e contabile positiva a differenza di diversi I.A.C.P. siciliani.
Considerato:
- che l’accorpamento della sede di Acireale a quella di Catania – in ossequio a un criterio del tutto formalistico di ripartizione per provincia – è in aperta contraddizione con il proposito di interagire con il territorio, ad esempio con i cosiddetti contratti di quartiere e si pone in antitesi con il carattere sociale dell’Ente.
- che il risparmio economico derivante dall’accorpamento, nella considerazione che le spese per personale e di gestione dei fini istituzionali non possono essere diminuite, sarebbe oltretutto irrisorio, anche in considerazione del fatto che la sede per gli uffici IACP è messa a disposizione dal comune di Acireale.
- che lo I.A.C.P. di Acireale servendo un totale di 26 comuni e dividendo la vasta provincia di Catania in due zone di competenza rappresenta un esempio positivo di razionalizzazione delle gestione, tanto da essere auspicabile come modello per le provincie di Messina e Palermo, dove gli I.A.C.P. si trovano a gestire territori troppo vasti e di conseguenza poco controllabili con conseguenze evidenti e negative.

Ritenuto:
- che pur essendo pienamente condivisibili le motivazioni che hanno indotto l’assessore competente e la giunta regionale a promuovere una riforma dell’ambito in questione – viste le numerose e cospicue criticità gestionali di molti di questi enti e i vari solleciti della Commissione Antimafia-, appare invece incomprensibile la logica centralizzatrice a cui tale riforma è improntata e il voler sopprimere ed accorpare un solo I.A.C.P. che può tra l’altro, essere considerato esempio positivo di gestione pubblica e certamente uno degli enti meglio rispondenti agli scopi sociali prefissi e meno sofferente per criticità altrove molto marcate.
Ritenuto in oltre:
- Che l’accorpamento dello I.A.C.P. priverebbe la Città e il suo comprensorio di un altro importante presidio amministrativo al servizio della collettività, presente da quasi 100 anni,  continuando quello che appare un vero processo di  desertificazione di servizi ai danni dei cittadini.

                                                                    IMPEGNA
la Giunta e il Consiglio Comunale
ad esperire tutte le azioni di sua competenza per sollecitare una modifica all’iter legislativo in corso a salvaguardia dello I.A.C.P. di Acireale.

Acireale 15/10/2019

mercoledì 9 ottobre 2019

Il Carnevale in Quaresima: ci meritiamo questo?



Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris 

Apprendo con un certo rammarico che la Fondazione del Carnevale ha pubblicato il calendario.
I festeggiamenti del Carnevale si protrarranno ben oltre il mardi gras, passando sopra al Mercoledi delle Ceneri, concludendosi il primo martedi di Quaresima.

Non ci credevo, pensavo che nella nobile, cattolica e rispettosa delle tradizioni Città di Acireale questo non potesse avvenire mai. Invece, guarda un pò...

Già di per se ritenevo inconcepibile che si potesse sforare in Quaresima a causa della pioggia che avesse impedito la sfilata dei Carri di Cartapesta, figuriamoci il programmare in Quaresima.

Non mi dite che lo fanno gli altri Carnevali e che quindi: perchè non dovremmo farlo noi?
Acireale non è Viareggio.
La storia, le tradizioni della nostra Città le abbiamo dimenticate?
La nostra cultura, la particolare attenzione per la Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo che ci vengono dalla dominazione spagnola e ora sono nostre quanto loro.
Il rispetto per la morte che ci viene da secoli tramandato.
La solennità della Processione del Venerdi Santo non è fatto di costume, ad Acireale è partecipazione di Fede e di Devozione. Così il Mercoledi Santo, in cui si riflette della miserrima condizione umana.
Il giorno dei Morti, quando al Cimitero rinnoviamo quel legame con quelli che sono passati avanti a noi.
Non siete a conoscenza della devozione all'Ecce Homo a San Sebastiano o al Divinissimo Cristo alla Colonna in San Pietro?

Invece di andare a ricercare nel trascurato e camuliato Archivio Storico o nella Biblioteca Zelantea i riti della Quaresima che si celebravano ad Acireale, ci concediamo al Carnevale ab libitum.
Invece di ricreare l'atmosfera del Carnevale dei nostri padri, perseveriamo ad inseguire una grandeur estremamente evanescente.

Con la precedente Fondazione abbiamo perso tanto denaro, così facendo con questa rischiamo di perdere la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra religiosità, la nostra identità.
Perderemo noi stessi come Comunità, quella stessa che nei secoli ha affrontato a testa alta prove e vicissitudini e che non ha mai smesso di coltivare i propri valori.

Ci diranno trunzi a maggior ragione.
C'est la vie.


santodimauro
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martedì 8 ottobre 2019

La Fiera del Sabato in Centro (quale Centro??)



Bellissima pensata, via dal Tupparello, la Fiera del Sabato torna in centro.
Però... c'è il però: unni a mittemu?
Cappuccini? Duomo, Corso Umberto? Corso Italia? Area COM?
Accontentare gli Acesi non è roba da poco, anche perchè ognuno sceglie una location diversa e piuttosto che fare vincere le idee degli altri, l'Acese standard preferisce che la Fiera resti al Tupparello.
Dispiace per gli abitanti di Aciplatani che in tanti andranno alla fiera di Acicatena (mi pare il mercoledi).

Qualora si dovesse portare all'area COM non ne sarei felice, forse è la soluzione è più semplice, meno laboriosa e più accessibile; tanti cittadini sono contrari perchè dicono che sia rimasto l'unico punto aggregativo della Città, dove i nonni portano i nipotini a giocare e i giovani ne approfittano per una sgambata o per tirare al canestro.
Per me che sono cresciuto sbucciandomi le ginocchia sui bordi delle aiuole in pietra lavica della Villa Belvedere o della Villetta Garibaldi, pensare che per i bambini l'unico posto per potere giocare in questa Città sia un recinto di cemento armato pavimentato di cemento fa venire le bolle e i foruncoli.

Ma l'Area COM non si tocca: abbiamo lottato per liberarla dallo scempio della fiera del mocio miracoloso e della padella antiaderente, l'abbiamo nobilitata dedicandola ad un eroe vittima della mafia, Francesco Vecchio e se a malapena ne tolleriamo l'uso a parcheggio per il Carnevale, sarebbe un colpo al cuore farne sede della Fiera del Sabato.

La scelta dei Cappuccini potrebbe andare ma pare che ci siano problemi con le vie di fuga. Non sono un tecnico e prendo per buona.
La scelta di Corso Umberto può essere buona ma per pietà non chiamatelo Centro Storico, Corso Umberto non è Centro Storico e non è neanche pieno di Barocco come tanti Acesi (ignoranti) affermano orgogliosi. Corso Umberto non è Centro Storico e di barocco non c'è mancu u ciauru.
Il Corso Umberto, ha una storia recente e la sua apertura è dovuta alla magnificenza, munificenza e autorevolezza della Famiglia Nicolosi di Villagrande, che vollero il Passiaturi verso il Belvedere culminante sullo sfondo con la propria Chiesa dell'Indirizzo, sacrificando anche parte dei propri palazzi. Se un giorno per coincidenze casuali della vita dovessi diventare Sindaco, farei togliere il nome di Umberto I, re poco amato e morto ammazzato, e farei chiamare il nostro  pseudo salotto buono "Prospettiva Nicolosi"

La Fiera del Sabato sarebbe perfetta nel Centro Storico, ove per secoli si è sempre svolta fino a quando il XX secolo l'ha decentralizzata.
Centro Storico quale? Quello che è sempre stato il centro nevralgico dei commerci e degli scambia ad Acireale, la Piazza Commestibili oggi Piazza Marconi.
La fiera si svolgerebbe da Piazza Alfio Grassi per piazza Mazzini, Piazza Marconi, Via San Martino e Via Dafnica fino alla Chiesa di Gesù e Maria.
Li Acireale è nata e li sono nati i suoi commerci: facciamo rivivere una zona uccisa dalla spesa veloce, dal supermercato e infine dai centri commerciali.
Torniamo a Piazza Marconi, facciamo rinascere il Centro Storico (quello vero) di Acireale, e nel frattempo, due passi in più e si può ammirare il Barocco, quello bello, quello nostro di Palazzo Scudero.

Poi faciti comu vuliti, ju oramai m'arizzittai: v'arrunchiu i spaddi, scunsulatu.

santodimauro
dottorziz
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domenica 25 agosto 2019

La pessima politica Acese fatta sui Social.


Credo molto in questa squadra di giunta che ho voluto fortemente. Cinque professionisti in grado di gestire la cosa pubblica ma, prima ancora, persone abituate ad ascoltare i bisogni della gente e garantire una democrazia diretta, requisito imprescindibile per poter amministrare la nostra città.
(dal programma elettorale di Stefano Alì, candidato Sindaco di Acireale)

Ad Acireale i panni sporchi non si lavano in casa, ma sui social a colpi di post.
Se l'ingegnere Pirrone si è dimesso o è stato dimissionato, nessuna delle due versioni risolleva le sorti della Città e dei Cittadini, bensì li avvilisce ulteriormente, li deprime e li allontana sempre più da una politica che all'evidenza riesce a produrre  annunci, conferenze stampa, passerelle fotografiche.
Il tutto a servizio dei social, che sono come dei termovalorizzatori dove introduci un problema e ne escono risse, insulti ed esibizioni di tuttologi (me compreso).

Caro Sindaco, ribattere e rispondere sui social non le torna utile, la gente la sua opinione già se l'è fatta.
Gli Acesi stimano il loro Sindaco e sanno benissimo i sacrifici che si impone da quando si impuniu a cutra di questa Città.
Entrare in polemica sui social non fa altro che ricordare che un Assessore, scelto tra i primi e tra l'altro con il fiduciario incarico di Vicesindaco,  che lei (vedi sopra) ha vantato di alto livello con requisiti eccezionali dopo invece di essere Varenne risulta un cavallo da tiro? o che invece di fare squadra è stato messo in un angolo come un ragazzino sfigato.
Sindaco, tutto questo, cui prodest? Ne a lei ne alla Città.

Al mostro affamato dei social date le foto della Venere dell'Etna come quella che ha pubblicato ieri sera o delle serate di tango o l'evento in corso dello sport in area Com.
Non offra spunti.
Già basta e avanza per tutti il bilancio o lo sbilancio del Carnevale che prima o poi sarà costretto a prendere in mano come una patata bollente (patata tubero).

L'opposizione litiga perchè c'è chi vorrebbe sapere da lei, signor Sindaco i retroscena.
Ma che vogliono sapere il significato delle dichiarazioni dell'ing.Pirrone?
Le vadano a chiedere a lui, ora che è libero cittadino e, come ha dimostrato, libero da ogni scrupolo a scrivere sui Social e non chiedere una convocazione del Consiglio che in questo caso diventerebbe Curtigghiu Comunale.
Una interrogazione al Sindaco per i battibecchi sui social mi lascia inebetito.

Signor Sindaco se per caso lei qualche volta dovesse avere problemi di stomaco, non lo faccia sapere in giro: qualcuno sarebbe capace di presentarle una interrogazione sulla sua alimentazione nei giorni precedenti e sul tipo di carta igienica che intendesse usare.


Troppi telefilm americani dove le cause si discutono tra avvocatesse glamour e avvocati doppiogiochisti con dibattimento tipo Maurizio Costanzo Show.
Se ci fossero stati i Social, la Rivoluzione Francese non sarebbe avvenuta e ci staremmo ancora battendo a forza di post per poter capire se alla fine le brioches avrebbero potuto sostituire validamente il pane.

I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN CASA, ANCHE QUELLI DELLA CASA COMUNALE


santodimauro
dottorziz
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mercoledì 21 agosto 2019

Salvini ha fatto una mossa geniale (purtroppo)


Stiamo festeggiando forse troppo presto l'estromissione del Capitano dal Governo e dal ponte di comando del Viminale tanto delicato da poter diventare anche pericoloso se lasciato in mano a gente senza cervello o con cattive intenzioni.
Opinione comune che il Capitano abbia fatto una mossa falsa sfiduciando (per finta o per davvero) il governo Conte.
Forte dei sondaggi che fanno la Lega il primo partito d'Italia dopo avere fagocitato tanti elettori grillini delusi e perplessi, alcuni elettori del Pd stanchi di un partito stanco e tanta gente comune che da lui è affascinata, Salvini si sente legittimato a dettare agenda del Governo, del Parlamento e dell'elettorato.
E' stato messo all'angolo (pare), Conte gli ha rinfacciato tutto quello che aveva da rinfacciare, i grillini sollevati dal peso di un Contratto, risultato nei fatti un patto leonino, che li ha visti diventare da maggioranza nei numeri a minoranza nella sostanza delle cose e per questo si premurano e continuano ad elencare tutto l'operato del Movimento al governo, quello che obbiettivamente gli è stato concesso di fare.

Ora la patata bollente passa al Quirinale, si cercherà di formare un governo che possa evitare l'aumento dell'IVA ed eviti pure una legge finanziaria di lacrime e sangue.
E all'orizzonte si profila la recessione.
Un ipoteticoe fino a 15 giorni fa impensabile governo PD-M5S che vita può avere? Non tanto per la durata ma per la qualità dell'operato. In tre giorni non si sotterrano rancori di anni.
Il M5S ha tutto da guadagnare, elezioni a ottobre segnerebbero una debacle mostruosa che metterebbe in dubbio la sostanza del Movimento stesso.
Il PD lacerato all'interno sarà uno spettacolo di litigiosità, trabocchetti e voli di quaglia interni.
Berlusconi continuerà il suo declino.
La Meloni che ha vissuto nella speranza di cavalcare l'onda Salviniana, si ritrova ad essere trattata come un panno usa e getta; ma pur sempre la sua convenienza a sopravvivere degli avanzi della Lega.

Dopo aver guardato il quadro vediamo perchè secondo me il Capitano ha fatto la "Mossa dal Cavallo" (Camilleri for ever) e si è messo in una posizione che comunque vada trarrà la sua convenienza.

Se non faceva cadere il Governo, non avrebbe potuto mantenere la promessa della flat tax, la promessa di abbassare le tasse alle Partite IVA, perchè non c'è copertura.
La legge finanziaria graverà pesantemente sulle tasche degli italiani.
Quindi avrebbe raccolto impopolarità e sarebbe risultato il solito politico che non mantiene le promesse.
E allora? Stacchiamo la spina.

Male che vada la Lega andrà all'opposizione e sparerà a zero sulla governance di traditori e di ladri.
Non l'hanno fatto governare per mettere le mani nelle tasche degli italiani sarà un suo cavallo di battaglia nel prossimo autunno.
Poi il M5S superato il periodo del rodaggio avrebbe alzato sempre di più la voce per far valere la loro quota maggioritaria; tanto vale lasciargli la patata bollente.

Non si fa il governo giallorosso e si va alle elezioni: la vittoria del centrodestra è scontata, pieni poteri come da desiderio, cuneo fiscale nelle terga del popolo, tanto lui sa come tirare a se quella parte della popolazione più debole e meno relativista.
Il bacio del Crocifisso e l'affidamento alla Madonna per fare effetto su quella parte del popolino la cui religiosità è fatta più di simboli che di spiritualità, di quelli che con una gita a San Giovanni Rotondo pensano di avere guadagnato l'indulgenza primaria, che la storia della salvezza sia stata scritta a Medjugorje e che ascoltare Radio Maria è come conseguire il pass per l'area Vip del Paradiso.
La minaccia degli immigrati palestrati, pieni d'oro con l'Iphone ultima generazione fa presa su coloro che vedono insicuro il futuro dei figli, l'insicurezza nelle proprie case e nella vita quotidiana.
I sacri confini della Patria violati da ladri-stupratori-assassini sono un argomento dirompente che fa leva sui timori più profondi dell'animo umano e che trasforma la società civile in branco in difesa dell'ordine della morale e delle tradizioni cristiane.
I componenti del Klu Klux Klan erano tranquilli cittadini dell'Alabama che sotto i cappucci davano sfogo alle loro fobie.
Quindi all'opposizione il Capitano si muoverà meglio, da qui alle elezioni (quando saranno) darà fuoco alle sue polveri dell'odio e della intolleranza e si preparerà a vincere ed avere finalmente gli agognati pieni poteri.

E poi il Capitano è maschio, un maschio alfa, un capobranco, va al Papeete perchè c'è carne fresca che gli ronza intorno e tutto questo agli italiani piace: ricordate l'igienista dentale, le Olgettine e la nipotina di Mubarak?


Sta alle forze democratiche e ai cittadini di buon senso evitare tutto ciò e bloccarlo definitivamente con un voto saggio e ponderato e sta alla politica meritarsi la fiducia dei cittadini onesti.

santodimauro
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martedì 20 agosto 2019

La parabola dei talenti



E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
                                                                                                              Matteo 25,30


Inizio con una citazione evangelica, l'epilogo della famosissima Parabola dei Talenti, in cui il ricco signore, esigeva dai servi il giusto frutto di quello che era stato affidato loro.
Oggi la parabola cade a fagiolo e la domanda che fa il padrone (Sindaco)  al servo (Assessore) ha una incomprensione di fondo, non c'è accordo sul quantificare quello che è stato affidato e quello che è stato reso.

Pirrone nel suo comunicato stampa si dice talent-scout di Stefano Alì.
Non sono d'accordo: la corsa del Sindaco parte all'indomani dell'esperienza della Putia del Bene Comune ed un rientro nel PD non molto felice..
Il fidanzamento (di convenienza) con il M5S si è consumato sul sagrato della Chiesa di Santa Maria la Scala.
Angela Foti aveva finalmente accanto  una spalla forte, documentata e soprattutto credibile.

Una Giunta su cui ho espresso le mie perplessità, il Sindaco in campagna ha promesso Assessori ad altissimo livello, poi si presenta con la Fraschilla; una Giunta del Cambiamento e poi Pirrone si accorge di essere in Prima Repubblica, quasi gli facesse schifo, ma anagraficamente dovrebbe ricordarla ed apprezzarla perchè meglio della situazione attuale.

L'invidia del pene nelle ragazze ed il complesso di castrazione nei maschietti caratterizzano secondo Freud, il periodo prepubertà.
Analogie possono essere riscontrate nelle competizioni tra Assessori, tra assegnazioni di fondi ad iniziative di un Assessorato piuttosto che ad un altro.
Carmelo Grasso, in un anno si è guadagnato la stima della Città (quella del Sindaco ce l'ha blindata) con estrema semplicità, con serietà non ha fatto proclami, ha solo dato impulso al progetto della Stazione Cappuccini, ha fatto cose concrete e l'Amministrazione sta puntando tutto su quest'opera per riabilitarsi delle pecche di quest'anno e per una grande operazione di restyling della propria immagine.

Da qualche decennio gira sull'Assessorato ai Lavori Pubblici una nuvoletta insidiosa, come quella di Fantozzi. Non ha fortuna l'Assessorato che dovrebbe essere quello più  strategico di tutti.
Io ci metterei sei mesi ad Angelo Trovato e sono sicuro che spezzerebbe questa cortina di negatività che grava sopra Via degli Ulivi.

Il colpo inferto al Carnevale dalla mancata accorta programmazione, pende come colpa grave sull'Amministrazione Alì: mi chiedo, un Assessore al Turismo accorto, che avesse vigilato sull'operato della Fondazione, non avrebbe potuto limitare in qualche modo i danni?


Mario Di Prima è stato con me in Deputazione, è persona a modo e corretta; sarà Assessore e mi auguro con tutto il cuore che possa dare un poco di tranquillità sul contenzioso al Sindaco.
Fabio Manciagli sarà Assessore, ha una marcia in più dovuta alla commistione di gioventù, entusiasmo, umiltà e amore per la Città.
Ad entrambi auguro un buon lavoro nell'interesse di tutti.


santodimauro
dottorziz
cosedijaci










giovedì 8 agosto 2019

Davide Fazzio musicista virtuoso della chitarra





Il Teatro dell’Osservanza di Imola, per l’VIII edizione dell’Imola Summer Piano,festival musicale organizzato dall’Accademia Pianistica di Imola, fondata dalla leggendaria figura del pianista Franco Scala e curato dalla Dott.ssa A.Gidaro, è uno degli eventi più importanti a livello mondiale nel panorama musicale.
Il musicista Acese Davide Fazzio, chitarrista di risonanza internazionale, ha eseguito, per la prima volta assoluta in questo contesto musicale, il “Concerto in D Major RV93 per chitarra e orchestra” di Antonio Vivaldi, accompagnato dalla Metropolitan Youth Symphony Orchestra di Portland (USA), diretta dal Maestro Raul Gomez:
L'esecuzione sia musicalmente che tecnicamente ha entusiasmato il competente pubblico che dopo avere lungamente applaudito, ha preteso il bis dall'artista acese.
Davide Fazzio si è formato artisticamente sotto la scuola dei maestri Denis Marino e Maurizio Scaminante; dopo aver ultimato il triennio presso il Conservatorio "A.Corelli" di Messina, ha conseguito  "Cum Laude" la Laurea Magistrale presso il Conservatorio "Vincenzo Bellini" di Caltanissetta, nella classe del Maestro Giovanni Puddu.
Approdato alla scuola del celebre musicista sardo, sua attuale guida, si impone con cinque primi premi internazionali alla ribalta del mondo concertistico.
La carriera concertistica di Davide Fazzio trova continui impulsi nella frequentazione di importanti contesti cameristici e dal confronto con grandi solisti, compositori e direttori d'orchestra.
Si esibisce tanto in veste solistica, quanto in duo con il flautista Domenico De Caro, suonando su una chitarra costruita dal Maestro Guido Di Lernia.

La Città di Acireale, orgogliosa di questo suo virtuoso figlio, riceverà nel prossimo autunno un tributo di affetto da parte di Davide Fazzio, che offrirà un suo concerto.
Avremo l'onore di darvene avviso per tempo.

santodimauro
dottorziz
cosedijaci

lunedì 29 luglio 2019

Cantate a Venera e narratene le gesta



In questa felice edizione del 2019 della Festa estiva di Santa Venera sono tornate dopo cinque anni le cantate.
La celebrazione dei Vespri Solenni, la rievocazione storica del ritorno del Busto Reliquiario il 25 luglio 1944 da Pennisi dove era stato nascosto per nasconderlo ai rischi della Seconda Guerra Mondiale ed il Concerto delle Cantate in onore di Santa Venera, hanno segnato la conclusione della Peregrinatio del Busto Reliquario nelle zone terremotate.

Le immagini  che scorrevano sullo schermo della Città di Acireale nel periodo bellico e la voce narrante, potente e chiara, di Antonio Castro, che ha curato la regia e i testi, hanno commosso i presenti, in particolare gli ottuagenari presenti che conservano memoria di quegli eventi.



Il Concerto delle Cantate diretto dal Maestro Giuseppe Romeo e realizzato dalle corali Cappella Musicale del Duomo, Notre Dame de Lourdes, Santa Lucia, Regina Angelorum,Lorenzo Perosi, Don Antonino Maugeri è stato di ottima qualità nelle musiche e nei canti, alla fine il pubblico entusiasta in piedi col Sindaco in testa ha reclamato un bis.

La Città ha risposto numerosa all'invito di questa splendida serata. Le Cantate sono tornate e speriamo non vadano più via.

Santo Di Mauro





Per Venera il Comune ha dato il massimo



Finita la festa inizia il momento dei ringraziamenti.
La festa di Santa Venera da quattro secoli è una festa civica: tramite la Deputazione della Reale Cappella, il Comune la organizza e la finanzia.
Al Comune quest'anno è stato chiesto uno sforza maggiore rispetto agli altri anni, la festa cresce e cresce anche l'impegno di tutti per la sua riuscita.
Corre l'obbligo di ringraziare tutti quelli che nei vari uffici del Comune hanno fatto si che tutto funzionasse a meraviglia.
Il Sindaco in testa, figlio del più famoso presidente della Reale Cappella dell'ultimi decenni, ha dimostrato entusiasmo per le iniziative e grande fiducia nell'operato degli organizzatori.
Il Presidente del Consiglio Sonia Abbotto, che in meno di un anno è diventata una devota appassionata ed entusiasta.
Il Segretario Comunale che guida i nostri passi.
L'Assessore Daniele La Rosa che ha fatto in modo che nessuno avesse a che ridire sulla festa nel senso di pulizia. Dove è passata Santa Venera ha trovato sempre pulito e dopo che era passata è stato tutto ripulito; Piazza Duomo in particolare la mattina del 27 era splendidamente pulita.
L'Assessore Alfio Cavallaro, a cui abbiamo bussato e a cui busseremo ancora.
Il Comandante Antonio Molino e tutto il Corpo dei Vigili Urbani di Acireale sono da elogiare: tre giorni con quei percorsi, con quella folla, hanno saputo gestire tutto. Consapevoli della esiguità delle risorse umane nel Corpo di Polizia Municipale, il nostro ringraziamento è più sentito.
Dall'apertura dei Festeggiamenti il 26 giugno alla chiusura di ieri 28 luglio, in più di un mese di festeggiamenti, i Vigili Urbani di Acireale sono sempre, in ogni istante, stati all'altezza del compito e soprattutto disponibili ed operativi.
Ringraziamo la SOGIP nella persona del Direttore Turi Messina, la Protezione Civile e l'ing. Pippo Torrisi, l'Assessorato alla Cultura e il dott. Saro Strano, il gabinetto del Sindaco, il Cerimoniale, il dott. Maurizio Massimino e Antonio Castro, Saro Maugeri instancabile con tutti gli operai dei Lavori Pubblici. Per ultima, ma non ultima, Viviana Privitera dell'Ufficio Turismo, lei si può definire la sesta componente della Deputazione.

La festa della Città è finita bene, la Città ha risposto bene: abbiamo vissuto bellissimi momenti.

Grazie a tutti.

Santo Di Mauro
Presidente della Deputazione della Reale Cappella
di Santa Venera



sabato 13 luglio 2019

Mostra Iconografica su Santa Venera a cura di Fabio Grippaldi


La sinergia Diocesi, Basilica Cattedrale e Deputazione della Reale Cappella sta funzionando e si procede speditamente verso il clou dei festeggiamenti del 24-25 e 26 in onore di Santa Venera V.M. nostra principale Patrona.
Nell'ambito delle iniziative, voglio segnalare con una punta d'orgoglio, pur personalmente non averci messo un dito, la riuscita inaugurazione di ieri sera della "Mostra Iconografica su Santa Venera e presentazione del dipinto restaurato della Madonna e Santa Domenicane.Nei saloni del Museo Diocesano in via Genuardi 16 rimarrà aperta sino al 14 novembre con gli orari che potrete consultare nella locandina che allego in calce.

Volevo cogliere l'occasione per fare i complimenti a Fabio Grippaldi curatore della Mostra e maggiore esperto per tutto quanto riguarda Santa Venera.
Per otto anni Presidente della Reale Cappella in cui ha dato nuovo impulso alla conoscena della Santa, della sua storia e del suo tesoro.
La sua prestigiosa carica nell'ambito dei Musei Ecclesiastici Regionali, la direzione del Museo della Monumentale Basilica di San Sebastiano e gli studi non gli impediscono, pur impegnatissimo, a seguire la sua amata Santa Venera.
Con molta umiltà ha preferito non ricevere la nomina di Curatore del Tesoro di Santa Venera, carica che solo lui ad Acireale potrebbe ricoprire, per conoscenza, per attaccamento e per titoli.
A Fabio Grippaldi ci rivolgiamo tutti, io per primo, quando devo prendere qualche decisione o mi assale qualche dubbio, lo consulto e lui mi ha sempre dato il suo conforto.

Vorrei ringraziare, Mons. Giovanni Mannino, instancabile, il Cappellano Ca. Mario Fresta,Don Carmelo Sciuto, don Roberto Fucile, Antonio Agostini, SalvoIannuli, le sorelle Coco, fatine buone dell'Associazione Cento Campanili, Simona Postiglione sempre in movimento e per ultimo  chi autorevolmente è il primo, Sua Eccellenza il Vescovo, nostro condottiero.

La bellezza, la devozione, l'arte e l'amore di una Città per Santa Venera vi aspettano.
Visitate la mostra saranno le due euro e cinquanta meglio spese quest'estate.

Viva Santa Venera
Viva Acireale


santodimauro
dottorziz
cosedijaci




mercoledì 10 luglio 2019

Santa Venera e le sue Candelore



La Festa di Santa Venera è nel vivo, ed in attesa del clou dei giorni 24, 25 e 26 volevo parlare delle nostre belle ed antiche Candelore o Cerei delle Corporazioni.
Da quasi quattrocento anni Acireale festeggia la sua "Concivi" di elezione, la sua Celeste Principale Patrona, voluta a furor di popolo che guidato da una classe dirigente rampante ed in continua crescita ed arricchimento e da un Clero attivo e devoto che contribuiva a fare di Acireale una magnifica Città arichendola di Chiese e di Conventi.
Nel buio delle notti di Luglio il percorso del fercolo della Santa era illuminato dai Cerei delle Corporazioni quelli che chiamiamo semplicemente Candelore.
Il corporativismo nei secoli si è dissolto, così come la cura delle Candelore che per lungo tempo languirono in un sottoscala del Palazzo di Città.
Da più di un lustro ad Acireale, per devozione, per passione, per entusiasmo ed incoraggiati dall'allora Presidente della Reale Cappella Ing Natale Alì, padre del nostro Sindaco, un nutrito gruppo di giovani Acesi ha rimesso in attività le Candelore.
Attualmente sono sopravvissute degli antichi Cerei delle Corporazioni solamente quattro, che vengono custodite con amore e gelosia dai giovani che si sono costituiti in Comitati delle singole Antiche Corporazioni.
Questo è l'anno zero per la scelta, su sollecitazione dei portatori e con la volontà del Sindaco, della Diocesi e della Deputazione delle Reale Cappella di Santa Venera, di far rivivere lo spirito delle Antiche Corporazioni, di dare il giusto valore storico, religioso e tradizionale ai nostri Cerei.
Le Candelore dei Falegnami e Panettieri, dei Pescivendoli, dei Muratori e dei Calzolai avranno la giusta ribalta, sia nella loro forma devozionale con la partecipazione alla festa di Santa Venera che nell'aspetto culturale/turistico con l'esposizione in Cattedrale fino al 28 luglio sia con il "Gran Galà" che si svolgerà in Piazza Guzmana giorno 20 luglio in collaborazione con il "Comitato dei Devoti di San Sebastiano di Porta Guzmana". Tutta la Cittadinanza è invitata.
L'apertura dei festeggiamenti di giorno 26 giugno le ha già visto protagoniste, così come in Cattedrale giorno 7 luglio dove il Canonico e Arciprete della Cattedrale don Mario Fresta, Cappellano della Deputazione della Reale Cappella ha benedetto i Cerei Votivi e le "ciurme" e ha nominato "Capicandelora" Salvatore Argentino, Mario Bella, Raffaele Barbagallo e Andrea Mangano.

La volontà del nostro Vescovo Mons. Nino Raspanti di aprire le porte e rendere più facilmente accessibile la bellezza delle nostre tradizioni religiose e dei nostri luoghi di culto ha portato nell'organizzazione della Festa di Santa Venera ulteriore entusiasmo, giorno 12 luglio alle 18,00 si inaugurerà una mostra iconografica su Santa Venera al Museo Diocesano.
Sabato 27 luglio e domenica 28 luglio il Busto Reliquiario di Santa Venera Vergine e Martire rimarrà esposto tutto il giorno.

Ritirate il programma in Cattedrale

Viva Acireale
Viva Santa Venera

santodimauro
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venerdì 21 giugno 2019

Lettera di una precaria stabilizzata

Spett. Cose di Jaci, sono stanca di sentire, anzi di leggere, che dopo 30 anni considerano la mia e quella dei miei colleghi come una rapina del futuro delle prossime generazioni, i laureati gli unici in grado di andare a sopperire ai bisogni funzionali di questa città, è mia la colpa se intere generazioni non potranno aspirare al posto fisso..... non dovevo forse nascere? non dovevo forse vivere la mia vita da un punto di vista lavorativo, sono figlia di nessuno forse io?
sono stanca, anzi ne ho piene le scatole di questo modo di inquadrare la mia posizione e quella dei miei colleghi all'interno di questa città, essere additata continuamente come gente che non fa e sa fare nulla, di tutta questa approssimazione, nella non specificazione, nel fare di tutta l'erba un fascio..... hanno individuato, selezionato tra di noi la gente che "serviva" i cosiddetti "servizi essenziali" e tutto il resto siamo contorno, baraccone burocratico.... mi sono rotta le balle, sono stanca che la professionalità acquisita sul campo da me e da miei colleghi non venga presa in considerazione e venga continuamente derisa e messa in discussione.... Abbiamo raccolto questo amaro sfogo di una dipendente precaria stabilizzata nel giorno in cui avrebbe dovuto solo pensare a festeggiare la fine di una agonia. Cose di Jaci


venerdì 31 maggio 2019

A Coniglio converrebbe ?



Troppo parlare attorno Antonio Coniglio, quasi a pentirmi ad essere stato il primo.
Troppo nulla, troppo chiacchiericcio.
Stefano Alì ufficialmente non si è pronunziato e non ha lanciato nessun rimpasto, quand'anche avesse sussurrato in mille orecchie.

Ma converrebbe ad Antonio Coniglio tutto questo? Converrebbe ad Antonio Coniglio diventare Assessore di una Amministrazione in cui finora è sconosciuta la parola programmazione.?
Solo l'ing. Carmelo Grasso ha la visione attuale e prospettica: immaginare la mobilità e la viabilità della Città è difficile, se poi si deve migliorarne la vivibilità. L'assessore all'Urbanistica sta ben marciando, malgrado critiche e zigzag indigeste.
Di questi giorni la discussione del manto del Tupparello: sarà fatto con l'erba naturale al fine di consentirci entro due anni di venire a raccogliere cavuliceddi e cosci di vecchia.
Coniglio tra le altre cose dovrebbe confrontarsi con la Fondazione del Carnevale che avrà un deficit di bilancio consistente e dove, malgrado le contestazioni in Città, nessuno dei componenti si sia dimesso.

La mia curiosità, la curiosità di tutti, consiste nel conoscere la risposta alla domanda: che margine di autonomia e di indipendenza darà Stefano Alì ad Antonio Coniglio?
Avrebbe vincoli di mandato? Dovrebbe subire i Consiglieri invadenti?

Quanto sarebbe digeribile Coniglio nell'Amministrazione da parte della maggioranza che lo sorregge?
Quanto sarebbe sereno il percorso politico di Coniglio dato che sorgerebbero questioni di primazia nell'ambito dell'area politica dove si sta attualmente muovendo.?

Coniglio sarebbe solo: non avrebbe le spalle coperte da personaggi come Nicotra e D'Agostino che gli consentivano ad operare con serenità durante la sua prima esperienza assessoriale.
Ora i suoi protettori del passato gioiscono guardando la intraprendenza del loro pupillo, in tanti immaginiamo che lo facciano carezzando una bambolina, che lo raffigura, tutta piena di spilli.

E Sabrina Renna?
Il percorso politico di Sabrina Renna finora è stato fantastico: una crescita di voti e soprattutto delle qualità politiche che fanno pensare ad obbiettivi lusinghieri per la bella Consigliera. Sabrina Renna e Antonio Coniglio hanno messo su l'accoppiata politica più brillante che Acireale possa avere. Che ruolo assumerebbe l'ammiratrice di Pannella,: sosterrebbe una amministrazione che reca i colori di coloro che hanno sotterrato Radio Radicale?

Purtroppo le regole di ingaggio sarebbero pesanti, diventare nocchiero di una nave che naviga a malapena a vista e con una ciurma che abbasserebbe la media anche con risultati fantastici, comporta una grande dose di coraggio. Conviene rischiare di bruciarsi quando lontano all'orizzonte continuano a spuntare nuvole che preannunziano il default?

Però.... (doveva esserci un però) Stefano Alì, Carmelo Grasso e la Città meriterebbero il sacrificio, in fondo, ripeto a dire, che attualmente l'alternativa a Stefano Alì è sempre e solo Stefano Alì.

e il PD?


Viva Acireale
Viva Santa Venera

santodimauro
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lunedì 27 maggio 2019

Il PD: Sammartino scatena i suoi ad Acireale



Ad Acireale il Pd è sempre in stato catatonico ma tra le sue varie componenti, durante queste elezioi europee, una si è distinta.

Il gruppo che ha per riferimento l'onorevole Luca Sammartino, con a capo il Consigliere Comunale Orazio Fazzio ha condotto una brillante campagna elettorale.
L'impegno profuso faceva ricordare le amministrative e i risultati ci sono stati ed estremamente lusinghieri.
Ben 1242 voti per Caterina Chinnici sono un traguardo lusinghiero, specie in elezioni poco sentite e senza candidati locali.
Nella foto con l'On. Luca Sammartino, Orazio Fazzio consigliere comunale di Acireale, il vulcanico Angelo Trovato e il giovane Matteo Sapienza.
Questo gruppo che conta tra i suoi componenti anche l'ex Assessore Francesco Carrara e l'ex Consigliere Angelo Calì, continuerà a sorprenderci perchè a guidarlo e l'entusiasmo e l'affiatamento.


santodimauro
dottorziz
#cosedijaci


Grazie ad Alessandro Coco la Lega stravince ad Acireale


Alessandro Coco oggi può sentirsi pienamente soddisfatto: l'umiltà, la costanza, la coerenza lo hanno premiato.
Da quando la Lega è diventata vincente e di conseguenza carro su cui saltare per avventurieri e opportunisti, anche la gente per bene che intende la politica come servizio o addirittura missione.
Alessandro Coco, padre e marito esemplare e da sempre soldato obbediente oggi, in testa al suo Circolo della Lega, Città di Acireale ha colto una grande vittoria politica.
Con Alessandro siamo avversari politici, con scintille e con tanto rispetto, qualsiasi duello si conclude sempre con la conferma della reciproca simpatia.
Cattolico fervente, difensore della famiglia, antiabortista e contro le forme di famiglia che non sia la tradizionale, ha fatto propria la battaglia della difesa delle tradizioni della Cultura Cristiana europea.
La sua candidata al Parlamento Europeo, l'avv Annalisa Tardino, è stata eletta ed ha avuto un lusinghiero risultato in Città.

Auguri Alessandro per la tua carriera politica, anche se non ti voterò mai.

Viva Santa Venera
Viva Acireale

santodimauro
dottorziz
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lunedì 20 maggio 2019

Voi Acesi, chi vorreste Assessore?


Il dissenso non bisogna ammetterlo, bisogna esigerlo.
-- Robert Kennedy--

In tanti dicono che mi sono ammosciato, che non scrivo più e che sono troppo accondiscendente con l'Amministrazione e in particolare col Sindaco e l'Assessore Grasso.
Io stimo quei due e non ne faccio mistero, come non faccio mistero che ci sono Assessori a cui non affiderei neanche la pulitura di una stalla e che per smuovere questa acqua stagnante che rischia di diventare putrida si deve mettere mano a radicale e vigoroso rinnovo dei componenti della Giunta.
La sindacatura di Stefano Alì non può rischiare di passare alla storia come tra le peggiori della storia sin dai tempi della leggendaria Xiphonia.

La politica deve rispetto a tutto e a tutti e in particolare alla verità e a chi gliela dice in faccia ed io intendo riportare le istanze degli Acesi che ho raccolto.
Dopo un anno la Città sta cominciando ad essere perplessa nei confronti dell'Amministrazione Alì e ne rileva sempre di più le criticità e le manchevolezze.
Gli Acesi vorrebbero un Sindaco forte ed il paradosso è che il Stefano Alì è un Sindaco forte, il nocciolo dell'Amministrazione è solido: Alì, Grasso, Cavallaro ed il consulente Rocca non hanno deluso, ed il Sindaco  si può permettere di rivoluzionare la squadra.
Purtroppo gli altri Assessori sono invisi alla maggior parte della Città e più tempo passa e più zavorra diventano, questo, sempre nelle convinzioni della maggior parte dei Cittadini Acesi.

Il silenzio della Foti, in particolare, fa intuire che il Sindaco abbia piena libertà di azione.
Gli Acesi si aspettavano che la deputata incidesse di più: agirà forse dalle retrovie o ha effettivamente deciso di non interferire.

Pur non avendo dal Palazzo Comunale segnali in tal senso, i Cittadini agognano un rimpasto perchè credono nelle potenzialità di Alì ma non nel carrozzone che si trascina.
Impensabile un azzeramento totale della Giunta per i motivi di cui sopra: il popolo speranzoso fa circolare diversi nomi: qualcuno lo trovo credibile, qualcuno un poco meno, qualcun'altro addirittura ridicolo.

Scalpitano i giovani Consiglieri del M5S che ambiscono ad un salto di qualità e di conseguenza assumere un incarico Assessoriale. Ugo Trovato è sempre stato sensibile ai Lavori Pubblici anche Pippo D'Angelo, purtroppo quest'ultimo ha avuto qualche uscita che fa riflettere sull'opportunità di fargli ricoprire un ruolo istituzionale.
Per i Servizi Sociali, il Movimento 5 Stelle ha Doriana Zappalà che per eccesso di umiltà e signorilità si mette in disparte, dargli le deleghe della Fraschilla sarebbe un grande salto di qualità dell'Amministrazione.
I Vigili Urbani sono da anni senza Assessore, si vociferava di Matilde Montaudo scelta per gli Acesi incomprensibile, quando poi abbiamo Francesco Coco che ha dimostrato più volte di essere addentro nella materia.
Un elemento di sicura esperienza che si potrebbe valutare è Fabio Mangiagli che in quest'anno ha ben figurato per l'impegno messo.

Poi si parla anche di ex dagostiniani, dopo che in passato fu bocciato Ciccio Fichera (grande errore dei grillini) ora si parla di Antonio Coniglio (in continua diaspora) a riparare il disastro del Turismo senza programmazione e di una Fondazione del Carnevale che sta lasciando perplessi tutti, in attesa di un bilancio che smentisca le voci che circolano.

Qualora, ipotesi remota ma non trascurabile, si voglia riprodurre specularmente la situazione nazionale, la lega potrebbe entrare nel governo della Città: Giusy Brischetto è esperta della governance e Coco sa muoversi bene.
Poi per ultimo si è messo in evidenza Giacomo Trovato, che conta nel fatto che Alì possa essere meno core ingrato di Roberto Barbagallo e che si accorga di lui, noi possiamo solamente consigliargli tre date legate a tre indirizzi: 22 maggio corso Umberto, 13 giugno via Vittorio Emanuele, 26 luglio piazza Duomo, chissà se possa andare bene.

E poi ci sono sempre gli amici del PD.

(1.Continua)

Viva Acireale
Viva Santa Venera

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