mercoledì 28 febbraio 2018

Si vota a giugno?


Il fulmine delle indagini seguite dal tuono delle dimissioni di Roberto Barbagallo hanno dato inizio ad una pioggia di avvenimenti che si verificheranno di conseguenza.
I magistrati, il Prefetto, gli Enti Locali, faranno quanto è di loro dovere d'ufficio, l'amministrazione Barbagallo toglierà le tende e ci lascerà ad un futuro che ci auguriamo il meno sciagurato possibile.

Intanto ad Acireale, dismessi i panni di fini giuristi ci stiamo interrogando sulla data delle elezioni amministrative: giugno o scadenza del mandato?
La data vicina eviterebbe alla Città una lunga interruzione dell'attività amministrativa con notevoli ripercussioni sulla collettività.
La prima settimana di giugno è indicata come la probabile prima scadenza elettorale utile.

Inizia il totosindaco e c'è un tourbillon di nomi che gira nell'aria: ma ancora è presto e ne parliamo domani, al limite oggi potremmo proporre un semiserio sondaggio.

martedì 27 febbraio 2018

Il mal sottile



Quand'ero ragazzo per offendere taluni usavano una parola bruttissima : "cunsuntu"; ora non si sente più, è caduta in disuso.
I nostri genitori ci vietavano di pronunciarla, tipo un esorcismo contro quella che era stata una malattia, la tubercolosi, che distruggeva, debilitava, sfiancava, fino a portarla alla morte, tanta gente.
Lo chiamavano il mal sottile, che lavorava piano piano, continuamente, fino alle estreme conseguenze.

Sono abbastanza vecchio per ricordare un'altra Acireale, che se anche più ricca e prospera, non era senz'altro meglio dell'attuale.
Ricordo una classe dirigente spavalda e spregiudicata che si sentiva intoccabile ed onnipotente.
Poi ci fu Tangentopoli: abbiamo applaudito alla Magistratura, eravamo tutti tifosi.
Pensavamo che un mondo migliore fosse possibile e che le premesse ci fossero tutte.

Sindaci della levatura di Gaetano Vigo, Stefano Scandurra e Alfonso Sciacca non ne avremo più.
Con la seconda Repubblica la classe politica ha perso autorevolezza, sostituita dal pressapochismo delle idee e dalla raccolta del consenso al di fuori dell'opinione.
Abbiamo avuto quattro anni tutt'altro che sereni, una Città protagonista in Procura e alla TV.
Da gettonopoli alla testa di capretto e la macchina incendiata, dagli impiegati licenziati al sindaco indagato, non ci siamo fatti mancare nulla.

Questa Sindacatura, morta anzitempo di morte non naturale, fa riaffiorare il pericolo di precipitare in un baratro ancora più profondo.
La rinascita della Città si riconferma di nuovo un'utopia.

Il mal sottile continua a lavorare, ad insinuarsi, già si diffondono in giro germi con voglia di rifarsi di questi quattro anni di quarantena duranti i quali nè la catarsi  nè la guarigione sono avvenute.

E' destino dover morire "cunsunti"


santodimauro
dottorziz
#cosedijaci

domenica 18 febbraio 2018

Le melodie di un Santo: Don Antonino Maugeri



La Basilica dei Santi Pietro e Paolo dove trascorse quarant'anni, l'organo dove sedeva, veniva quasi istintivo di entrare in sagrestia e vederlo seduto al tavolo con quel suo sorriso benevolo e dolce, quegli occhi, rispecchianti la sua purezza d'animo che ti guardavano con dolcezza.
Don Antonino Maugeri era tra di noi stasera: si parlava di lui, uomo, sacerdote, musicista.
La presentazione del libro: "Tutto quaggiù è armonia" di Salvatore Licciardello è stata l'occasione per ricordare l'amato compianto sacerdote a cento anni dalla nascita a dieci dalla nascita in cielo.
Pubblico attento e qualificato, tra cui il Sua Eminenza il Card. Paolo Romeo Arcivescovo emerito di Palermo, Don Roberto Strano Arciprete della Basilica Cattedrale, Don Marco Catalano Rettore del Seminario.
Con l'esperta moderazione di Antonio Trovato, sono intervenuti S.E.R. Mons. Guglielmo Giombanco Vescovo di Patti-Tindari , per conto del Sindaco il neoassessore Andrea Quattrocchi, hanno parlato pure l'editore del libro e della Voce dell'Jonio Giuseppe Vecchio, il Vicario Generale don Giovanni Mammino che ha tracciato la biografia di Padre Maugeri.
Gian Nicola Vessia, profondo conoscitore di musica sacra e degli autori, ha parlato di Padre Maugeri musicista quotato e stimato, conosciuto ed apprezzato e della sua musica, suonandola pure all'organo, quell'organo dove tante volte stava a suonare e comporre.
L'autore prof Licciardello ha tracciato la gestazione del libro, le ricerche e testimoniato la grandezza di Padre Maugeri.
Ha concluso il nostro Vescovo,  S.E.R .Mons. Nino Raspanti.

E' iniziata così la terna di eventi che riguardano il compianto ed amatissimo del popolo, Padre Antonino Maugeri, randazzese di nascita, acese di vocazione e ministero.

santodimauro
#cosedijaci


domenica 11 febbraio 2018

Parola d'ordine: divertimento


Weekend finale di Carnevale, inizia il secondo della quattrogiorni di divertimento e trasgressione che spalancano le porte alla Quaresima. 
La polemica del giovedi sera, scatenata involontariamente dal sottoscritto pare che sia stata smentita dalla felicità di quei tanti che hanno affollato il sabato di Carnevale.
Purtroppo con la mia solita sfortuna, rimanendo nell'ambito della parte superiore del percorso ho dovuto subire qualche lamentela, ma erano di Acesi eternamente insoddisfatti.
Per fortuna abbiamo gente con sovrabbondanza di materia grigia al timone del Carnevale di Acireale che saprà ben valutare la vox populi.
Anche perchè, la sacralità del Carnevale e la sua intangibilità possono essere agenti determinanti il consenso per le prossime amministrative.

Comunque mi sono reso conto che l'evento più interessante e senza dubbio più bello del Carnevale di Acireale è il Concorso dei Bambini in Maschera.
Sono quattro anni che ne sono coinvolto e se la prima volta ho fatto il freddo giurato, venerdi mi sono ritrovato di essere legato, oltre al concorso, alla gente che ci partecipa, non solo i bambini ma le mamme, le zie  e soprattutto le nonne (c'è anche uno zio bravissimo).
L'amore profuso nella confezione dei vestiti, la ricerca del soggetto e la fantasia nel realizzarlo sono impagabili con un premio, le emozioni di vedere il figlio/nipote sul palco sfilare e poi attendere il responso della giuria. Gioire ed arrabbiarsi per amore, solo per amore.
Ci sono le veterane, che hanno cucito per figli e per nipoti, ci sono le neofite che si avvicinano, ci sono quelle che fanno partecipare il bambino con un vestito preconfezionato per il solo piacere di farlo sfilare senza aspirare ad un premio, chi ricicla un vestito della recita scolastica ma c'è anche chi viene per la gioia di assistere al concorso.

Poi c'è la parte succosa di questo concorso, la parte Acese verace, quei ragazzi di una volta che ancora oggi si trasformano in ragazzacci con lo spirito Carnevalesco di allora.
Il presentatore Daniele Trovato che ha cucito addosso questo ruolo e l'animatore musicale Franco Grasso della dinastia dei "Ciccitto" con un pedigree incontestabile che animano in modo eccellente la serata. Dopo quattro anni abbiamo raggiunto un'armonia ed un affiatamento tale che io mi ritengo indissolubile da loro e loro dal concorso. Con un colpo d'occhio si ci intende, si fanno battute in terzetto ci si diverte come quarant'anni fa.
Dal palco l'ho detto già da due anni, che io, Daniele e Ciccitto saremo sempre fedelissimi al Concorso Bambini in Maschera finchè morte non ci separi.

Godiamoci questa domenica, gioia e malumori segneranno la giornata , ma alla fine speriamo che si mantenga la parola d'ordine: divertimento.


I MEGGHIU

Re Burlone
santodimauro
dottorziz
#cosedijaci

venerdì 9 febbraio 2018

Tornatemi il mio Giovedi Grasso ed il mio Sanremo


Non bastano la buona volontà e l'entusiasmo di Giuseppe Rapisarda (in copertina), della dottoressa Maria Castiglione, di tutto il Vigo Fuccio La Spina assieme alle altre scuole, delle maschere singole e dei ragazzi di Giocanimazione per riempire il Giovedi Grasso.
Se serviamo contorni senza il piatto forte, manderemo indietro le persone digiune.
Frammentare significa indebolire.
Distruggere il Giovedi di Carnevale è l'equivalente di darsi una mazzata nei cabbasisi.

Appresso " ò Carru da Cumuni" alle bande musicali e soprattutto ai gruppi mascherati che all'epoca facevano "burdellu", ci godevamo un giovedi grasso piacevole e senza troppa ressa.
Giovedi e lunedi di Carnevale erano i giorni "intimi" quelli in cui predominava la presenza dé Jacitani.
Domenica e martedi invece erano i giorni da fudda.
Destagionalizzati i carri infiorati, una scelta che può piacere o meno, ma che ha almeno un senso, per la nostra vocazione di attrarre turisti, ma del giovedi grasso cosa è stato destagionalizzato?



Sanremo diventau na pagghiazzata.
Vogghiu u palco dell'Ariston sistemato serio, con i fiori della Riviera e con presentatori all'altezza che cantino.
Il reparto geriatrico lo lascino all'Ospedale.
Celebrare i 50 di carriera di Baglioni, stimabilissimo artista, non significa dare un'altra azzannata al Festival
Sono due cose diverse.
Ma tanto è 45 anni che non guardo il Festival e tutto sommato è solo nostalgia che mi viene ricordando una famiglia seduta nel tinello in religioso silenzio a guardare il Festival che allora era nel salone delle feste del Casinò di Sanremo.

Dal 2019, il giovedi grasso si mangiano maccheroni con sette purtusi e poi si esce a vedere i carri.
L'anno prossimo si mettano in circuito i Carri anche giovedi grasso. Grazie


santodimauro
dottorziz
#cosedijaci



domenica 4 febbraio 2018

Jaci ed il Carnevale non moriranno mai.




Carnevale è partito, per la quarta volta consecutiva, con a fianco. la sorridente e di prosperosa bellezza, la reginetta Claudia, ho ricevuto la chiavona della Città dal Sindaco.
Fare il corso Umberto in carrozza è impagabile.
Essere parte di una storia cittadina lunga cinque secoli non ha prezzo.

La vigilia di questo Carnevale è stata molto pesante, agli adempimenti di ordine pubblico prefettizi ora molto più severi grazie alla legge Gabrielli, si sono accavallati i controlli di tutti gli enti possibili ed immaginabili sollecitati da segnalazioni da parte di persone che sicuramente negli scopi non avevano la buona riuscita del Carnevale, ma negli effetti si è avuta una constatazione formale che le presidenze Coniglio prima e Belcuore dopo hanno trasformato la Cittadella, dal livello di quarto mondo (cit. Mad) della precedente amministrazione, rendendola dignitosa e sicura.

Ogni anno con l'inizio del Carnevale ripartono le polemiche, le critiche, le lamentele.
Una manifestazione che per due settimane sconvolge il normale andamento della Città, con afflussi enormi di gente da ogni dove e con la spettacolarizzazione di tutto ciò che c'è .
I carri fanno da padrone e sono la peculiarità ma anche le singole maschere fatte in casa danno un valore aggiunto alla festa.
E l'umore? Non si può essere musoni per Carnevale, appena si entra nel circuito c'è il "mollate gli ormeggi" nel mare dell'allegria.

Acireale: la Città delle Cento Campane e la Città del Più bel Carnevale di Sicilia.
Un dualismo, sacro e profano, che ad Acireale ha radici profonde e inestricabili.
Il Carnevale affonda le sue radici in epoca di profonda diseguaglianza sociale e di forte religiosità con la Chiesa che faceva leva sulla paura della dannazione eterna.

Trasgredire è stata la parola d'ordine del Carnevale per secoli.
Rovesciare l'ordine delle cose perchè le cose alla fine continuassero le stesse per secoli.
Sfottere i baroni, i maggiorenti che per il resto dell'anno sfruttavano le classi inferiori.
Mi sono vestito da re, mi sono immaginato re: alla fine però ritorna la consapevolezza.
Lo sberleffo, lo scherzo la canzonatura (anticamente ad Acireale le chiamavano "peddi") fino a quando si ritorna all'ordine normale delle cose.
Nel linguaggio moderno, un reset, un refresh per poi ricominciare.

Il peccato, chi più dei Cristiani avverte il senso del peccato?
Peccando e riconoscendolo davanti a Dio si apre la porta verso la Misericordia ed il Perdono.
Il periodo precedente alla Quaresima, così libertino, così trasgressivo, fa meglio avvertire quanto sia facile la tentazione e quanto sia altrettanto facile cadervi.
Ed ecco che giunge la necessità di fare atto di contrizione, di riconoscere la caducità della condizione umana ed ecco le Ceneri che aprono alla Quaresima.

Don Roberto Strano ha già messo in divulgazione il libretto "Quaresima per i fannulloni" e lo presenterà domani.
La ruota gira da sempre così, con lo scorrere del tempo ed il succedersi delle ricorrenze.
Siamo da secoli una Città molto religiosa e in quest'ultimo anno frequentando le Sacrestie mi sono reso conto quanto sia ricca la Chiesa Acese di ricorrenze liturgiche e di momenti di intensa spiritualità.
Così come siamo religiosi, siamo stati così brevi da festeggiare il Carnevale alla grande, con magnificenza con grande partecipazione.

Ci saranno periodi di stanchezza, di distrazione, di contestazione.
Ci saranno delatori e scrittori di denunce anonime.
Ci saranno politici ed amministratori più o meno illuminati.
Ci saranno Vescovi e Preti più o meno votati alla Santità.
Ma una cosa è certa: Jaci ed il Carnevale non moriranno mai.


santodimauro
dottorziz
#cosedijaci


(foto Pierluigi Andronaco)