martedì 6 marzo 2018

Da Berlusconi a Di Maio, come cambia il leader



Abbiamo detto che è scattata l'ora a cinque stelle.
Cosa è cambiato dal filotto in Sicilia di Forza Italia con il filotto pentastellato?
Una domanda che non mi ero posto: entrambi rappresentano un'area politica che ho scelto di non votare.

Era il 1994, abitavo ad Acitrezza, l'uragano Tangentopoli aveva spazzato via la vecchia politica dei partiti e ci aspettavamo una rinascita politica e sociale dell'Italia, Berlusconi, magnate delle tv e dei palazzi, si lancia in politica, la paura del comunismo e, come dicavano intanti, il rischio anche di una bancarotta se avesse vinto un governo che avesse impastoiato le sue attività
Scende in campo il cavaliere Berlusconi, l'uomo ricco, l'umo arrivato che abita una villa da sogno, che ha sposato una bella ex attrice, che ha tutto quello che un uomo potrebbe desiderare dalla vita.
Da vittoria a vittoria, tranne due piccole pause abbiamo trascorso un ventennio che ci ha portati dal benessere  fin dentro una crisi micidiale che ha distrutto la crescita economica di decenni.
Berlusconi cade a colpi di spread che sale.

E' il 2018, elezioni politiche vincono i 5 stelle, leader è Di Maio.
Uomo senza arte ne parte, che sbaglia i congiuntivi e che si arrangiava vendendo gelati allo stadio di Napoli. La crescita del movimento 5 stelle è inarrestabile, ora siamo al punto che può cogliere l'opportunità  che persegue da anni, governare l'Italia a scapito di una classe politica corrotta e cialtrona.

Cosa differenzia Berlusconi da Di Maio?
Il capitalista Berlusconi era un mito inarrivabile e gli si dava fiducia perchè se aveva gestito così bene le sue aziende poteva gestire altrettanto bene l'Italia. Questo mito è stato efficace per tanto tempo ora non più tranne che tra le persone di una certa età (emblematica la signora anziana che urla: Meno male che Silvio c'è).
Lo sfigato Di Maio invece diventa il simbolo e giustiziere di tutti coloro che questa classe politica ha deluso, di coloro che sono vittime della crisi economica e che vedono il governo risanare le banche invece di intervenire sui poveri. Il venditore di gelati che da bravo ragazzo si è portato avanti nel movimento ed ora si propone a governare l'Italia.

Se Berlusconi era un mito inarrivabile, Di Maio è uno di noi che si propone per noi.
In senso romanzato si potrebbe definire Di Maio come un novello Robin Hood, che fa giustizia per i poveri.

Ecco perchè il barista che ha votato 5 stelle, stasera nel mentre mi faceva il caffè mi raccontava commosso che conserva la lettera di Di Maio.

Io che ho sempre temuto il personaggio Berlusconi, mi sono sentito anacronistico.

Ne riparleremo


santodimauro
dottorziz
#cosedijaci

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