sabato 5 gennaio 2019

Sulla solidarietà e sui fuochi d'artificio


L'evento sismico di Santo Stefano è stato terribile, ha fatto immensi danni, ha rovinato intere comunità distruggendo case e chiesa, come Pennisi, Piano di Lapa, Fiandaca, Fleri, Santa Venerina.
Immagini strazianti e commoventi sono passate davanti ai nostri occhi e passerà tanto tempo per dimenticarle, anche perchè chissà quanto sara lunga e complessa la ricostruzione.
Grazie a Dio non ci sono stati morti. I credenti in ciò hanno visto la Mano Divina e l'intercessione dei Santi.

Di Santi proprio volevo parlare.
I Sindaci, i Preti e i Comitati e/o Commissioni per le feste dei Santi Patroni che dovrebbero quanto prima essere festeggiati, hanno deciso giustamente di non fare eseguire spari e spettacoli pirotecnici.
Scelta giusta: non si fa festa quando nella tua stessa comunità c'è chi sta vivendo la tragedia di aver perso la casa, l'azienda, la Chiesa.

La sollidarietà è necessaria, fondamentale e in questi momenti è moralmente e umanamente obbligatoria.
La scelta di destinare parte delle somme che sarebbero state spese in fuochi d'artificio alle famiglie sfollate è un gesto apprezzabile e meritorio.

Comunque vorrei fare una considerazione, da libero cittadino, da frequentatore del web e da persona coinvolta nei festeggiamenti dei Santi.

Premesso che i fuochi d'artificio non mi fanno impazzire e che l'esagerazione nei fuochi lo considero uno spreco, vorrei rispondere a tutti quelli che hanno colto l'occasione per disprezzare l'uso dei fuochi e del denaro che viene speso.

Ad Acireale la festa di San Sebastiano è famosa per la grande partecipazione devozionale e per la grande festa di fuochi che viene fatta.
Tra un paio di anni sono 450 anni che a San Sebastiano si sparano i fuochi e che si fa festa, ma non per esibizionismo, ma per ringraziamento di una protezione celeste, per una intercessione, per grazia ricevuta.
I fuochi sono festa, festa anche per il pericolo scampato, festa per esorcizzare una morte che spesso si nasconde dietro l'angolo, festa perchè si è aspettato un anno per fare festa.
Vedere quei ragazzi che si impegnano all'angolo delle strade, che si autotassano, che fanno rinunce per fare un offerta più grossa, da Acese mi inorgoglisce e ritengo che essendo un aspetto della devozione bello, debba essere rispettato.
Invece sui social, in giro ho sentito persone che non hanno mai messo una lira nel "coppo" fare facile solidarietà con i soldi delle bombe.
Questi signori che non mettono una lira per la festa del Santo Patrono però si elevano, con fare filantropico a dire: "si destinino i soldi delle bombe per la ricostruzione". Ma voi quanto ci avete messo? Io lo so chi mette i soldi per i Santi e troppi benpensanti da tastiera ti chiudono il finestrino in faccia per non farsi chiedere soldi e soprattutto per non darteli.
Ci sono stato anche io ai bordi delle strade e ai crocicchi, ho chiesto e ricevuto assurdi dinieghi, ho imparato tanto sull'umanità.

Non sparate sulle bombe, l'ipocrisia è una brutta bestia.

Viva San Sebastiano, Viva Santa Venera, nostri Celesti Patroni.


santodimauro
dottorziz
cosedijaci



















3 commenti:

  1. Finalmente qualcuno parla,pardon,scrive chiaro sui fuochi pirotecnici e sulla festa che noi acesi aspettiamo un annoooo.Noi acesi che viviamo fuori per tanti motivi,ci ritroviamo ad Aci per S.Venera e San Sebastiano,non declassate la NS storia col pietismo falso e fraudolento.La società, lo Stato,la Regione si faccia carico per i NS amici terremotati,diamo qualcosa del bilancio della festa ma ricordiamo le nostre radici.

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  2. Finalmente qualcuno parla,pardon,scrive chiaro sui fuochi pirotecnici e sulla festa che noi acesi aspettiamo un annoooo.Noi acesi che viviamo fuori per tanti motivi,ci ritroviamo ad Aci per S.Venera e San Sebastiano,non declassate la NS storia col pietismo falso e fraudolento.La società, lo Stato,la Regione si faccia carico per i NS amici terremotati,diamo qualcosa del bilancio della festa ma ricordiamo le nostre radici.

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