martedì 8 gennaio 2019

Sull''inversione dell'onere della prova e su Pennisi




Una volta, ogni mattina a Piazza Duomo, c'era un anziano signore che, attaccato ad un palo, recitava continuamente un mantra: "E comu potti agghiunnari stamatina?"
Questo succedeva per anni, fino a quando, una mattina l'anziano signore non si vide più.

Correvano diverse storie su quell'uomo, la maggior parte di fantasia (come succede spesso a Jaci) ma nessuno se ne interessò mai direttamente: un anziano innocuo che mai fastidio diede ad alcuno se non per le grida.

Immagino la mattina, il Sindaco Stefano Alì svegliandosi,  nel mentre che sorseggia il caffè, gli sovviene il pensiero che si è ritrovato Sindaco di Acireale e sistematicamente recita il mantra: " Ma cu mu fici fari" con lo stesso tono di quel poverccio attaccato al palo.

Le scorse elezioni amministrative hanno decretato come Sindaco Stefano Alì.
Norma regionale vuole che la coalizione che sostiene il Sindaco abbia la maggioranza dei seggi al Consiglio  Comunale e pertanto con gli stessi voti di tre dell'opposizione sono saliti quindici Consiglieri di Maggioranza.
Niente da eccepire sul piano formale e della legittimità, ma, nei confronti dell'opinione pubblica ed in particolare modo di chi osserva le vicende del Palazzo, per l'Amministrazione e per i Consiglieri di maggioranza si è innescato un meccanismo crudele.
Nella normalità, chi si propone in campagna elettorale vanta le sue doti di amministratore che dovrebbero essere messe alla prova e quindi c'è da dimostrare la bravura, nel nostro caso invece si è creato il problema opposto: devono dimostrare di non essere scarsi: si inverte l'onere della prova.

In questo gorgo tra chi è più scarso son trascinati tutti Consiglieri e Amministratori.
Spesso per giustificare l'impreparazione i nostri novelli Giolitti citano la burocrazia con i suoi errori puntandole addosso il dito; è proprio di oggi è la notizia della gara sbagliata e del Sindaco che requisisce le stufe ai Comunali per darle alle scuole.
L'impegno c'è, ci sono neo Consiglieri che per compensare l'inesperienza si sbracciano e si danno da fare, il Sindaco è come un fante all'assedio di Giarabub che non si concede riposo, qualche Assessore è disorientato, qualcuno inefficace, Grasso forse darà qualche buon risultato, ma ancora non si avverte nei cittadini un senso di sicurezza e tranquillità sulle capacità dei nuovi Amministratori.

E' importante stare sul pezzo, ma ancora più importante che le cose funzionino.

Gli abitanti di Pennisi, dove, nella tragica vicenda del terremoto, hanno dimostrato grande professionalità i Vigili del Fuoco ed il Sindaco è stato molto apprezzato per l'impegno, sono addolorati oltre per le loro case e per la loro Chiesa anche per le inefficienze e determinati comportamenti su cui stendiamo un velo pietoso.

Tutti meritiamo rispetto, ma i cittadini di Pennisi, Fiandaca e tutti coloro che hanno subito danni dal terremoto, meritano un rispetto ancor superiore perchè stanno vivendo un momento di angoscia e momenti di nervosismo e di incomprensione non devono fare dimenticare che alla base di tutto questo c'è un dramma.

C'è tanta strada da fare, la buona volontà e la buona fede non mancano, i Cittadini hanno bisogno di riacquistare fiducia nelle Istituzioni.
Finora è andata male: speriamo bene per il futuro.


santodimauro
dottorziz
cosedijaci




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