sabato 19 maggio 2018

La vera rivoluzione è Giusi Brischetto


Il 10 giugno (se morte non ci separi) saremo ancora qui a dissertare sul PD alla deriva e ai risultati che premiano le maionesi impazzite.Dalle amministrative non arriverà nessun segnale, quant'anche ci fosse qualche smottamento di voti e preferenze, la sostanza, il nucleo principale rimarrà intatto e la clientela o la rizzetta, chiamiamola come ci piace, avrà un'altra stagione.Ieri guardavo l'elenco dei candidati alla Putia, naufragata alla prova del fuoco, come un bel sogno interrotto da un risveglio brusco.Neanche il M5S, che dovrebbe incarnare l'antitesi a tutto quello che è stato, non è riuscito a resistere al gioco del consenso ed ha fatto pressochè lo stesso gioco di quello che ha fatto Viviamo Acireale, la lista di Sammartino tanto bistrattata in questi giorni.Stefano Alì da solo, malgrado le sue grandi potenzialità, è destinato ad arenarsi sugli scogli dell'opportunità e dell'opportunismo.E' stato negativo votare subito perchè si voterà male.I candidati sono meno e, malgrado non dovrebbe essere, la qualità non ha fatto risentire alcun miglioramento.Ci ritroveremo a dire, come abbiamo fatto negli ultimi lustri, che l'ultimo è il peggior Consiglio della storia.Continueremo a lamentarci, a scrivere contro di noi stessi a volere uscire da questa allucinazione collettiva senza avere il coraggio di trovare la soluzione.Nel guardare il panorama che ci si prospetta davanti, rendersi conto che l'unica proposta rivoluzionaria, con tutti i limiti che possiamo cercarle e trovarle, è quella formulata da Giusi Brischetto; a questo punto, ci rendiamo conto che ancora, per tutto il resto, dobbiamo metterci mano.

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